INTRODUZIONE
Lo scopo del presente lavoro è di approfondire le principali motivazioni che spingono un’impresa ad attuare una strategia di integrazione verticale. L’analisi delle motivazioni che conducono ad una simile scelta è stato, ed è tuttora, un problema molto sentito in letteratura, tanto che numerosi autori appartenenti alle più autorevoli scuole di pensiero hanno da lungo tempo concentrato la propria attenzione su ogni aspetto che tale strategia consente di trattare.
Ne è conseguito che tale fenomeno è stato osservato da numerose angolazioni generando teorie a volte divergenti, ciascuna delle quali si concentra su un aspetto particolare della strategia integrativa.
Le diverse teorie non si sono succedute nel corso del tempo ma si sono sviluppate parallelamente e ancora oggi ciascuna di esse raccoglie il favore dei propri sostenitori da una parte e le critiche dei detrattori dall’altra.
Per tale ragione esse non verranno qui di seguito esaminate con un approccio di tipo evolutivo, ma verranno di volta in volta richiamati nella trattazione degli incentivi all’integrazione. L’analisi di questa tematica ha richiesto l’approfondimento di nozioni di teorie economiche di neoclassica memoria, in particolare la problematica dell’impresa operante in regime di concorrenza imperfetta ed in situazione tendenziale di monopolio. Queste condizioni realizzano situazioni nelle quali l’impresa potrà operare con diversi livelli di efficienza e di profittabilità.
L’ultima parte del lavoro si propone di analizzare le recentissime linee guida europee sulle fusioni verticali, le quali mostrano il trattamento che la commissione europea per la concorrenza avrà su tale tipo di operazioni. L’idea di inserire nel mio lavoro i contenuti del suddetto documento, peraltro no ...